News

Bloccati perché cattolici? L’università che sfida Google e Meta

Condividi l'articolo

L’Università di Dallas, prestigiosa istituzione cattolica del Texas, è finita ripetutamente sotto il mirino di Google e Meta, che hanno bloccato le sue campagne pubblicitarie online. Un caso che solleva dubbi inquietanti sulla neutralità delle big tech nei confronti dei contenuti religiosi.

Nonostante gli annunci rispettassero le linee guida, Google ha rimosso nove campagne promozionali dell’università, sostenendo che violavano la policy sui “contenuti religiosi per la pubblicità personalizzata”. Meta, dal canto suo, ha disabilitato l’accesso all’account pubblicitario del partner marketing dell’ateneo — senza fornire alcuna spiegazione chiara.

Accuse di censura: l’intervento dell’agenzia VMR

A denunciare la situazione è Hugh Macken, presidente di VMR Communications, un’agenzia specializzata in campagne per realtà cattoliche. Macken ha spiegato che gli annunci bloccati erano indirizzati a potenziali studenti, non a persone profilate in base alla fede. Eppure, dopo aver tentato di lanciare una campagna pro-life per un altro cliente, Meta gli ha improvvisamente revocato l’accesso a tutti gli account pubblicitari collegati alla sua agenzia.

“È una restrizione personale e selettiva”, ha dichiarato. “Da oltre sei mesi cerco risposte da Meta, ma invano. Solo io sono stato bloccato: il resto del mio team continua ad accedere normalmente”.

Leggi anche:

UD denuncia: “Google e Meta stanno silenziando le voci religiose”

Clare Venegas, vicepresidente marketing dell’Università di Dallas, accusa Google di applicare le sue policy in modo incoerente e discriminatorio.

“Bloccare annunci della nostra facoltà di economia, che non contengono alcun riferimento religioso, è assurdo”, afferma. “Il problema è che Google detiene un quasi-monopolio sulla pubblicità online. Se ci esclude, ci toglie una fetta enorme di visibilità”.

E l’ateneo non è solo: secondo Venegas, altre istituzioni religiose stanno affrontando problemi simili. La preoccupazione cresce, perché i dati indicano che le realtà conservatrici e religiose subiscono una moderazione più aggressiva rispetto ad altri inserzionisti.

L’ora della reazione: si punta alla politica

Di fronte all’inerzia dei colossi digitali, l’università non intende rimanere in silenzio. Venegas annuncia che UD contatterà i rappresentanti al Congresso per portare il caso davanti all’opinione pubblica.

“Se Google non ci ascolta, forse lo farà dopo la pressione politica. È ora di alzare la voce contro una censura che minaccia la libertà di espressione”.

Fonte

Ti potrebbe interessare:
Segui guruhitech su:

Esprimi il tuo parere!

Che ne pensi di questa notizia? Lascia un commento nell’apposita sezione che trovi più in basso e se ti va, iscriviti alla newsletter.

Per qualsiasi domanda, informazione o assistenza nel mondo della tecnologia, puoi inviare una email all’indirizzo [email protected].


Scopri di più da GuruHiTech

Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.

0 0 votes
Article Rating
Subscribe
Notificami
guest
0 Commenti
Newest
Oldest Most Voted
Inline Feedbacks
View all comments