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Piracy Shield: tra fake news e numeri gonfiati

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Il lancio dello scudo antipirateria italiano, Piracy Shield, all’inizio di febbraio 2024, ha suscitato molte discussioni nel panorama mediatico italiano. Tuttavia, l’autorità di regolamentazione delle telecomunicazioni AGCOM e la Serie A, principale lega calcistica italiana, hanno mantenuto un profilo relativamente basso sulla questione.

Secondo l’autorità AGCOM e il commissario Capitanio, i media italiani avrebbero trascurato l’aspetto dei numeri relativi al blocco dei siti pirata, preferendo fonti anonime e discutibili. Capitanio ha sottolineato che la mancanza di discernimento nella diffusione delle informazioni ha contribuito a diffondere notizie falsate.

D’altra parte, il CEO della Serie A, De Siervo, ha enfatizzato l’importanza di concentrarsi sui numeri effettivi del blocco dei siti illegali. Ha affermato che più di 10.000 siti illegali sono stati bloccati in soli sessanta giorni, dimostrando l’efficacia di Piracy Shield nel contrastare la pirateria online. Tuttavia, c’è stata una certa confusione riguardo alla rappresentazione corretta di questi numeri, portando a discrepanze e fraintendimenti.

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È emerso che i numeri riportati potrebbero non essere del tutto accurati, poiché comprendono sia domini e sottodomini bloccati, sia indirizzi IP, che spesso si riferiscono allo stesso sito. Questo ha portato a una rappresentazione distorta dei numeri reali di siti pirata bloccati e ha sollevato interrogativi sulla correttezza delle informazioni diffuse.

Inoltre, ci sono stati dubbi e controversie su presunti hack o clonazioni del codice sorgente di Piracy Shield. Tuttavia, sia AGCOM che De Siervo hanno chiarito che la piattaforma non è stata hackerata e che la sua sicurezza non è stata compromessa.

In conclusione, nonostante la confusione e le false rappresentazioni, Piracy Shield ha dimostrato di essere un’importante risorsa nella lotta alla pirateria online in Italia. Le cifre esatte del blocco dei siti illegali potrebbero necessitare di una maggiore chiarezza e trasparenza, ma la piattaforma sembra essere un passo avanti nella protezione della proprietà intellettuale e dei diritti d’autore nel paese.

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