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I dispositivi medici potrebbero essere il prossimo obiettivo di un attacco informatico

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Secondo gli esperti di sicurezza informatica, i dispositivi medici potrebbero essere il prossimo obiettivo di un nuovo ed ingente attacco informatico. Dopo una serie di attacchi informatici mirati alle strutture sanitarie, le autorità federali e i sistemi sanitari sono preoccupati che i dispositivi medici, compresi quelli presenti nelle stanze ospedaliere, nei centri di imaging e persino nelle case dei pazienti, possano essere i prossimi bersagli.

I hacker hanno preso di mira i sistemi sanitari per i loro preziosi dati sui pazienti e, in alcuni casi, hanno temporaneamente interrotto il funzionamento dei sistemi stessi, causando interruzioni nelle cure ai pazienti. Tuttavia, ci sono anche una serie di dispositivi medici, come risonanze magnetiche, ventilatori e pacemaker, che potrebbero essere potenziali obiettivi, soprattutto quando si tratta di dispositivi obsoleti con software non aggiornato.

Nonostante la minaccia di attacchi informatici ai dispositivi medici sia ancora in gran parte teorica, esperti come Toby Gouker, un dirigente di una società di sicurezza informatica e privacy, sostengono che sia solo una questione di tempo prima che gli hacker trovino un modo per violarli virtualmente. Gouker afferma: “È un vero tallone d’Achille e un punto cieco per i sistemi sanitari. Cosa genera più profitti in un ospedale rispetto a qualsiasi altra cosa? Se si disattiva una risonanza magnetica, si può mettere in ginocchio molti sistemi sanitari”.

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La U.S. Government Accountability Office (GAO) ha richiesto all’U.S. Food and Drug Administration (FDA), l’ente che sovrintende ai dispositivi medici, di lavorare più strettamente con la Cybersecurity and Infrastructure Security Agency per coordinare la sicurezza informatica dei dispositivi medici in previsione di un potenziale attacco. Entrambi gli enti hanno risposto positivamente alla richiesta della GAO, affermando che anche loro ritengono che sia necessario fare di più per proteggere i dispositivi medici dagli attacchi informatici.

Secondo un rapporto della GAO, le vulnerabilità intrinseche ai dispositivi medici “rappresentano ancora rischi per le reti ospedaliere e per i pazienti”. A partire da marzo dell’anno scorso, una nuova legge richiede a tutti i produttori di dispositivi medici di presentare piani su come affrontare eventuali vulnerabilità informatiche dei loro prodotti. Tuttavia, è importante notare che questa legge non riguarda i dispositivi connessi già presenti sul mercato.

Poiché molti dispositivi medici utilizzano software di serie che, come tutti gli altri software, sono vulnerabili a minacce come virus e “worm”, è importante che i produttori di dispositivi medici prestino attenzione a questa minaccia fin dall’inizio, per evitare potenziali problemi di hacking in futuro. Fino a quando la nuova legge non è entrata in vigore, la maggior parte dei produttori di dispositivi medici offriva scarso o nessun supporto per fornire patch o altre soluzioni di sicurezza informatica ai propri clienti, soprattutto per i dispositivi medici più vecchi che non hanno più “successo commerciale”.

Un incidente recente che illustra il problema è avvenuto in Russia, quando un hacker ha trovato un varco in un dispositivo medico di un ospedale. L’ospedale non è riuscito a disconnettere il dispositivo per isolare il problema, e quando i dipendenti hanno contattato l’azienda per chiedere assistenza, è stato loro detto che non c’era una soluzione. Questo incidente mette in evidenza la sfida di dover fare affidamento sul supporto telefonico per risolvere problemi di sicurezza informatica.

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