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Perché la Cybersicurezza è ormai un tema fondamentale in Italia

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La crescente minaccia delle insidie informatiche ha portato anche l’Italia ad accendere i riflettori sul tema della cybersicurezza. Del resto, negli ultimi anni, gli attacchi informatici stanno crescendo dal punto di vista della frequenza e della sofisticazione. L’utilizzo sempre più diffuso di dispositivi connessi a Internet e l’immissione via via maggiore di informazioni sensibili online non fanno altro che renderci più vulnerabili alle offensive hacker.

Come difenderci da questo infido nemico, per certi versi ignoto e per questo ancor più pericoloso? In questo scenario entrano in gioco le VPN Italia, servizi in grado di stabilire una connessione sicura e di impedire agli hacker di intercettare o manipolare i nostri dati.

Cybersicurezza in Italia: un problema non più sottovalutabile

A testimonianza della gravità del problema della cybersicurezza ci sono i dati raccolti dal Clusit, l’Associazione italiana per la sicurezza informatica, relativi all’anno 2022. Il numero di attacchi hacker verificatisi nel nostro Paese durante lo scorso anno ammonta a 188, il 169% in più rispetto al 2021.

Bisogna comunque sottolineare che “soltanto” il 7,6% di questi attacchi è andato effettivamente a segno. Ma non per questo si può tirare un sospiro di sollievo, perché nel 2021 ad avere successo fu solo il 3,4% dei tentativi. Ciò implica che gli attacchi si rivelano sempre più potenti e rilevanti.

Tra i settori in cui si sono concentrati maggiormente, sottolinea il Clusit, c’è in testa quello governativo: il 20% degli hackeraggi totali del 2022 ha interessato siti dei Ministeri o sistemi nell’orbita dell’esecutivo. Ma anche nel 2023 la musica non è cambiata: nel primo semestre di quest’anno, infatti, si sono registrati almeno tre casi eclatanti di manomissione informatica ai danni del governo.

Il primo in ordine di tempo risale a marzo, quando i siti ufficiali della Camera, dell’esecutivo e dei Ministeri di Difesa, Esteri e Trasporti sono stati vittima di un attacco del tipo DDoS. L’incursione si è concretizzata inondando l’indirizzo IP del server governativo di richieste d’accesso fasulle, fino a sovraccaricarlo e metterlo fuori gioco. A maggio, anche il Ministero del Made in Italy ha subito la stessa tipologia di attacco. In agosto, invece, ancor più grave è stata l’aggressione ai danni del Ministero della Giustizia, un attacco del tipo ransomware. I malintenzionati hanno bloccato l’accesso al sito del dicastero di via Arenula, chiedendo un riscatto per restituire i dati sottratti.

Contrastare gli attacchi hacker: i rimedi dell’Italia

In un quadro generale preoccupante, le organizzazioni pubbliche e private sono chiamate ad investire sempre più risorse per proteggere le proprie infrastrutture digitali e i dati sensibili. La risposta del governo italiano è stata quella di aumentare i fondi destinati alla crescita digitale e alla cybersecurity, avvalendosi di parte degli stanziamenti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

Ma queste soluzioni potrebbero non bastare, e per questo entrano in gioco i singoli utenti, chiamati a correre ai ripari attraverso alcuni provvedimenti strategici. A cominciare dall’utilizzo di VPN per tutelare i propri dati, ma anche scommettendo su una solida preparazione in merito all’uso del digitale. Conoscere gli attacchi più frequenti degli hacker e imparare a prevenirli è indispensabile per vincere questa battaglia. Alcune accortezze in tal senso consistono nel prestare maggiore attenzione alla scelta delle password, cercando di variarle spesso, nell’affidarsi ad antivirus funzionanti ed efficaci, ricordandosi di aggiornarli costantemente, ed effettuare con regolarità backup dei dati per non essere ricattabili da soggetti ostili.

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