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È vero che Pfizer finanzia i fact-checker di Facebook?

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Emerge un altro conflitto di interessi, poiché Big Tech prende denaro da Big Pharma per censurare i critici.

Il gigante farmaceutico Pfizer Inc. sta sponsorizzando programmi di formazione giornalistica utilizzati da Facebook per formare i suoi partner di “controllo dei fatti” (conosciuti come fact-cheker) e censurare tutte le storie e i post che osano criticare i vaccini COVID-19.

L’International Center For Journalists (ICFJ) – a sua volta finanziato tra l’altro dalle Open Society Foundations – è partner di Meta, la società madre di Facebook, nell’iniziativa “Journalism Project”. A sua volta, Facebook fa affidamento sui giornalisti finanziati e formati da ICFJ per “combattere la disinformazione” sulla sua piattaforma attraverso la sua controversa operazione di verifica dei fatti. Peccato solo che 

Insieme, Facebook e ICFJ hanno finanziato testate giornalistiche con sede in Africa, America Latina e  Medio Oriente con particolare attenzione alla segnalazione di COVID-19.

Il partner di Facebook per il controllo dei fatti ICFJ, tuttavia, riceve anche il sostegno finanziario da Pfizer, con la sua Arthur F. Burns Fellowship del 2022 recentemente annunciata – dal nome di un ex presidente della Federal Reserve – elenca il gigante farmaceutico come uno degli sponsor del programma.

“Il programma più longevo dell’ICFJ, l’Arthur F. Burns Fellowship, offre a giovani giornalisti di talento statunitensi, tedeschi e canadesi l’opportunità di vivere e lavorare nel paese dell’altro”, spiega il riassunto del programma. Il programma ha prodotto dozzine di alunni che “ora lavorano come corrispondenti esteri in 20 paesi per noti organi di informazione, come The Washington Post, Reuters, CNN, ARD, Deutsche Welle e la Süddeutsche Zeitung”, secondo l’ICFJ.

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Il rapporto finanziario con Pfizer risale almeno al 2008, quando il centro ha collaborato con l’azienda farmaceutica a un “seminario di formazione sulla copertura giornalistica di problemi sanitari” in tutta l’America Latina.

“L’obiettivo del workshop è generare una maggiore consapevolezza sull’importanza della copertura dei problemi sanitari nella regione e ricordare come i media possono diventare attori principali quando si tratta di informare ed educare il pubblico sui problemi di salute. che influiscono direttamente sulla salute e sulla qualità della vita”, spiega un riassunto.

L’unico sponsor del seminario, che ha affrontato anche la cronaca delle “malattie cardiovascolari“, è stato Pfizer.

I legami finanziari scoperti tra Pfizer e l’operazione di verifica dei fatti di Facebook fanno seguito al gigante farmaceutico che ha ulteriori conflitti di interesse con le testate giornalistiche tra cui Reuters.

Non solo Facebook

Naturalmente l’operato dei fact-checker non si limita al solo social network ma anche alle altre piattaforme del gruppo Meta quali Instagram e WhatsApp. Capito adesso perché Facebook è così attenta e repentina a bloccare ogni post che va contro gli interessi di Pfizer? Capito come mai sotto ogni post di Instagram riguardante il COVID-19 appare la didascalia che ti rassicura sulla bontà dei vaccini?

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